martedì 30 marzo 2010

PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DALLE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEL VILLAGGIO TURISTICO DI CITTA' DEL MARE

DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA ED UNA NOTA DI DUE RAPPRESENTANTI SINDACALI, IMPASTATO E PIZZO.

A TUTTI I LAVORATORI DI CITTA’ DEL MARE

Oggi, 30 marzo 2010, la Direzione di Città del Mare, con un gioco di prestigio, ha deciso di far scomparire dentro il cilindro della produttività, l’anzianità di servizio: è bastato un colpo di spugna per cancellare l’anzianità storica di ogni singolo lavoratore.

Ci è stato detto che, partire da quest’anno, le assunzioni verranno fatte facendo riferimento solamente alle ultime tre stagioni.

Noi R.S.U. abbiamo rifiutato questa “magica” scelta e proponiamo

L’IMMEDIATO STATO DI AGITAZIONE.

Le R.S.U.


LA LETTERA DEI RAPPRESENTANTI SINDACALI (R.S.U.)

Gentile Articolozero,

siamo stati costretti per la chiusura da parte della direzione del villaggio a qualsivoglia discussione sul rispetto dell'anzianità di servizio pregressa di ogni singolo lavoratore.

Non riusciamo a capire perché la crisi e la problematica della futura vendita del villaggio deve essere fatta pagare soprattutto al settore operativo e cioè a quei poveri cristi di lavoratori stagionali che fanno i lavori più umili e pesanti.

Purtroppo a Città del Mare si è instaurata una ristretta cerchia oligarchica che noi ironicamente chiamiamo "semidei" cioè che partecipano della natura divina ed umana e che decidono della nostra precaria e flessibile vita di stagionali dall'alto del loro contratto a tempo indeterminato: questa casta gode di una perenne professionalità, non invecchia e soprattutto non è sottoposta a nessun giudizio come noi poveri lavoratori a tempo determinato brutti, sporchi e cattivi.

L'unica difesa per noi, comuni mortali, sarebbe il rispetto nelle assunzioni dell'anzianità di servizio, ma anche questo ci viene negato dai semidei perchè in loro, come negli antichi sacerdoti egizi al tempo dei faraoni, risiede la saggezza ed il sapere.

Purtroppo nel nostro settore del turismo non abbiamo nè cassa integrazione e neanche mobilità e siamo condannati a misere pensioni di vecchiaia per chi è così fortunato d'arrivarci; infatti superando una certa età non sei più professionale e corri il rischio di perdere il posto: altro che scatti di anzianità, da noi si corre il rischio di uno scatto al cuore con tutta l'estrema precarietà che dobbiamo affrontare.

Ma la cosa più bella è la gara per poter prendere la disoccupazione, perchè bisogna lavorare in un biennio 52 settimane, che corrispondono ai fatidici sei mesi annuali, questo aumenta la competizione fra poveri disgraziati che come i polli di Renzo non smettono mai di beccarsi per dimostrare ai semidei di essere i migliori per essere scelti in una perenne rincorsa al servilismo ed al ruffianamento.

Appuntamento giovedì matina alle 8.30 per fare un bel pesce d'aprile ai nostri amati semidei.

Piero Impastato

Gianni Pizzo




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