giovedì 25 febbraio 2010

BOLLETTA LADRA ... E NON SOLO

Cari cittadini, vi ricordate il programma elettorale del nostro amato sindaco? I punti principali erano: smantellamento della società mista per la raccolta rifiuti solidi urbani e mantenimento della gestione pubblica dell’acquedotto comunale. Il primo, manco a dirlo, rimangiato appena insediato con la scusa che non era possibile tornare indietro (cosa assolutamente non vera); il secondo polverizzato l’anno scorso con la cessione all’ A.P.S. del NOSTRO acquedotto. Cessione, tra le altre cose, assolutamente illegale in quanto mai ratificata dal consiglio comunale, condizione essenziale per il passaggio dalla gestione pubblica a quella privata. Su questo, apriremo un capitolo in seguito, probabilmente dopo la prima fatturazione dell’A.P.S. (Acque Potabili Siciliane)
Vogliamo soffermarci su quello che saranno i nuovi costi, non solo quelli riguardanti il nuovo prezzo dell’acqua ma soprattutto per quanto riguarda le tariffe su nuovi allacciamenti, volture ed in particolare l’assistenza al cittadino.
Per una nuova utenza privata si pagherà circa il doppio e spese di eventuali scavi a carico dell’utente; idem per le volture ma il punto drammatico è: sul territorio comunale non vi è nessun ufficio A.P.S., il più vicino è a Cinisi e riceve il pubblico una volta ogni 15 giorni. Altro punto dolente la gestione e la manutenzione della rete: ogni intervento di manutenzione sarà caricato in bolletta. Questa amministrazione oltre ad aver dimostrato tutte le sue inettitudini, violazione palese del patto elettorale, ci regalerà un aggravio sulla spesa del bene di maggior necessità dei cittadini. Tutto questo perché? Regalare dei posti di sotto governo a qualche cialtrone politicante? Restare aggrappato a tutti i costi ad una poltrona? Costruire “maggioranze” perverse ed inutili con destra e sinistra? Dimenticavo, hanno persino nominato un assessore con delega al randagismo, peccato che il progetto del canile è stato abbandonato per strada: per randagismo allora s’intende quello politico? Tanti auguri Conigliaro, sappiamo con certezza che sarai il Caronte della prossima imminente crisi.
F.D.G

martedì 23 febbraio 2010

ACQUARUBATA !

Saranno lacrime amare per tutti grazie anche all'arrendevolezza dei nostri amministratori.

Infatti circolano voci sempre più insistenti che entro la prima settimana di marzo inizierà la distribuzione delle bollette del consumo idrico da parte della società privata che ormai gestisce la nostra acqua col permesso dei nostri amministratori, sindaco in testa. Ci saranno lacrime amare quando leggeremo le somme da pagare. Se sono esatte le previsioni (si parla -in alcuni casi- di oltre il doppio rispetto al passato) dovremo ringraziare il governo Berlusconi per primo e la nostra amministrazione comunale in seconda.

L’IBERACQUA (l’associazione che da tempo segue anche a Terrasini la problematica della privatizzazione) e noi di ARTICOLOZERO non staremo certamente a guardare in silenzio la rapina perpetrata a danno dei cittadini, dei disoccupati, degli esercenti.


«MOBILITIAMOCI! SULL’ACQUA CI GIOCHIAMO TUTTO». Appello di Padre Alex Zanotelli (Stralci di un suo intervento).


È la sconfitta della politica, è la vittoria dei potentati economico-finanziari. E’ la vittoria del mercato, la mercificazione della «creatura» più sacra che abbiamo: «sorella acqua».
Questo decreto sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua (avremo così cittadini di serie A e di serie B!).
Ma soprattutto, la privatizzazione dell’acqua sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete.
Per me è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell’umanità «l’oro blu», bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l’incremento demografico.... Mostra tutto
L’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile. Purtroppo il nostro governo, con la legge Ronchi, ha scelto un’altra strada, quella della mercificazione dell’acqua. Ma sono convinto che la vittoria dei potentati economico-finanziari si trasformerà in un boomerang. E’ già oggi notevole la reazione popolare contro questa decisione immorale.

domenica 21 febbraio 2010

L'ANGOLO DELLA SATIRA

con bacillo


SFIRUCIA SCANZZATA, MANCIATA ACCANZZATA!

Venerdì 19/2, alle ore 19.30, il TG3 RAI-Regione ha trasmesso un servizio da Milano sull’importante fiera del turismo denominata “BIT” (Borsa Italiana Turismo).

Si tratta, com’è noto, di un importante appuntamento annuale, in pratica il crocevia della promozione turistica durante la quale, ciascuna regione, tenta di imporre la propria immagine a livello nazionale ed internazionale.

Sin dall’inizio del servizio le telecamere hanno inquadrato ed intervistato il governatore siciliano Lombardo (scusate la discordanza). Ad un certo punto sapete chi si è intravisto alle sue spalle? Il nostro sindaco Girolamo Consiglio, con un piattino tra le mani, intento a sbocconcellare le stuzzicherìe regionali offerte ai visitatori. Di fianco a lui -incredibile a dirsi e a vedersi- il presidente del Consiglio, Croce (da non confondere con Benedetto), quello che, su input, secerne a raffica una sfiducia al minuto. A parte il fatto che non si capisce cosa stessero a fare i due al BIT, dal momento che Terrasini non è più (o forse non lo è mai stato) un Centro turistico (tant’è che non era rappresentata neppure “Città del Mare”), molti ci siamo chiesti come sia riuscito il sindaco ad evitare l’avvelenamento da stuzzichino, essendo pericolosamente affiancato dal Croce. Si dice che lo stesso governatore Lombardo abbia messo a disposizione di Consiglio la nota assaggiatrice personale, residuato medievale di cui ancor oggi pochi “monarchi” al mondo dispongono. E così, il nostro sindaco, anche questa volta se l’è vista dall’astraco!


bacillo


sabato 20 febbraio 2010

COL FUTURO NON SI GIOCA

La presente lettera di una lettrice, che pubblichiamo nel corpo centrale del blog, ci è pervenuta ieri come commento generale. Abbiamo deciso così perché è una lettera significativa dell’aria soffocante che respiriamo.

In calce, poi, un breve commento di “bacillo”.

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Caro Articolo Zero,

ho letto gli articoli comparsi sul vostro Blog (l’ho trovato grazie a facebook) e mi sembra che interpretino bene lo schifo che ci circonda. Interessanti, soprattutto alla luce di quanto accade oggi in Italia e a Terrasini per altri versi (simpatica la satira di Bacillo sulla mutazione dei consiglieri in… poltrone).

Sono felicemente sposata da 18 anni, ho due figli ormai cresciuti e mio marito lavora in aeroporto. Viviamo a Terrasini da circa otto anni. Io sono insegnante precaria di materie scientifiche, praticamente da quest’anno disoccupata anche grazie alla ministra Gelmini. Sono molto preoccupata, come tante, troppe madri, per il futuro di questi nostri figli. Cosa faranno? quali le possibilità di inserimento nella vita produttiva? quali possibili occupazioni? A volte mi ritrovo angosciata pensando a quello che ci riserva il futuro e mi indigno sentendo tutto ciò che di vergognoso accade in Italia a scapito di noi tutti.

Ma tornando a Terrasini, devo dire che mi è tristemente piaciuta la nota satirica sui politici (“Mercante in Fiera”). Però riflettevo fra me e me e mi dicevo: ma queste persone che occupano le poltrone in consiglio comunale (purtroppo molto al di sotto delle aspettative di chi le ha votate), gli assessori attuali e quelli che si sono avvicendati, lo stesso sindaco deludente, perché sono così tenacemente incollati alle cariche (alle poltrone)? Quali interessi hanno nel loro insieme a stare così abbarbicati? Forse pochi, ma tutti gli altri che non contano nulla, cosa si aspettano dai pochi furbi? Perché reggono loro il gioco? E così, mentre noi ci affanniamo per far quadrare i bilanci familiari, c’è chi gioca a far la politica, a permettere la privatizzazione dell’acqua (ne vedremo delle belle con le prossime bollette). Ma non credo che sia un gioco la politica, chissà quali interessi ci sono in palio.

Non so se pubblicherete questo sfogo. In ogni caso vi prego di omettere le mie generalità complete.

Grazie comunque.

Angela

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L’ANGOLO DELLA SATIRA

con bacillo

Il livello!

Ho letto l’accorato sfogo della gentile Signora e ho pensato tra me che non tutto è perduto se a Terrasini c’è ancora chi reagisce. Il suo sfogo, a ben riflettere, contiene in sé le risposte, pertanto la cosa migliore è buttarla in satira, se non altro per addolcire un po’ la vita.

La Signora, tra i vari aspetti evidenziati, ne pone uno molto, ma molto serio che si può così riassumere: «Quali interessi…?». Cara Signora, a parte i lauti compensi assessoriali, in riferimento ai quali il neo assessore carinese scrisse tempo fa in un documento doversi almeno dimezzare per moralizzare la politica (ancora tutti aspettiamo che sia lui ad iniziare), sono convinto che il “fenomeno evoluzionistico” (amministratore che si attacca alla poltrona fino ad assumerne le sembianze), non sia assolutamente da addebitarsi al virus degli interessi personali. Certo, qua e là, di tanto in tanto, forse affiora qualche villa inconciliabile con la depurazione pubblica, o qualche strada compare-devia-scompare, ma nell’insieme, mi creda Signora, si tratta di quisquilie. Sembra un paradosso, ma il solo ipotizzare l’esistenza di “interessi personali” non sarebbe un’insinuazione, ma un elogio. Sarebbe come elevare un… birbantello sul podio del genio della mazzetta. La verità è un’altra: la mutazione darwiniana si è verificata in quanto fusione con le poltrone (nel senso del copulare) poiché sono morbide e in vera pelle, le stesse su cui poggiava le blasonate natiche la principessa la Grua Talamanca. Dunque, la libidine della poltrona e nient’altro.

Le racconto un aneddoto (realmente accaduto) per rendere più chiaro il livello e concludere.

La moglie di un sindaco leghista di un paesino del Veneto, per vendicarsi del fatto che i consiglieri avevano sfiduciato il marito, il giorno del “trasloco” staccò rabbiosa l’apparecchio telefonico da una stanza del municipio e lo riattaccò alla presa della propria abitazione (traduco): «Così -disse tra sè- da oggi in poi telefono a sbafo alla faccia loro». Quando il marito ex sindaco l’appurò, le intimò di restituire all'istante l’apparecchio, non ritenendo onesto far gravare la bolletta di casa sul bilancio comunale.

Bene, il livello non è lo stesso, ma ci siamo quasi!

bacillo