sabato 15 gennaio 2011

COME NON DETTO!

di Pungolin

Ho visto e parlato col Nazareno in carne ed ossa (non impressionatevi: era semplicemente in sogno). Di seguito trascrivo la breve conversazione con Lui intercorsa, omettendo, per brevità, diversi particolari.

Sono seduto al tavolo di un bar di Piazza Duomo a leggere un giornale quando improvvisamente mi sento sfiorare la spalla. Un distinto Signore si siede allo stesso tavolo, proprio di fronte a me.

È Lui, lo sento!

Senza troppi preamboli mi fa: «So che in questo paese da anni siete oppressi dal peccato amministrativo a causa di amministratori inetti e litigiosi (da voi eletti). Ma io voglio SALVARVI: ho deciso di candidarmi a sindaco alle prossime amministrative e intendo presentare con largo anticipo, alla popolazione, l’intera squadra degli assessori. Eccola (ma prima di renderla pubblica, desidero sentire la tua opinione)».

Molto spartanamente me ne fa l’elenco, trascrivendo i nomi su un tovagliolino di carta.

«Il primo in assoluto -dice ad alta voce mentre scrive- non può che essere Francesco D’Assisi, esperto in ricoveri per fratelli cani abbandonati (ricordi il canile finanziato e mai realizzato?)».

«Come no …!».

«… Al secondo posto, senza dubbio, Teresa di Calcutta, che sicuramente procurerebbe in un attimino un tetto dignitoso ai senza casa (ricordi l’episodio?)».

«… Non si può dimenticare …!».

«… Al terzo non esito a mettere Albert Einstein, che ha realizzato la macchina del tempo in grado di spedire tutti gli odierni amministratori nell’indeterminato futuro, in modo da non nuocere più nei secoli dei secoli; al quarto il mio stimatissimo amico Confucio che, a differenza del nome che porta, non fa alcun ... inciucio; al quinto un certo Budda, soprannominato l’Illuminato, perché possa finalmente far luce sulla dannata origine del politicus terrasinensis; al sesto Gandi, esperto in movimenti di liberazione (di cui avete estremo bisogno); infine al settimo ed ultimo posto non può che esserci Giorgio La Pira il quale, certamente, azzererebbe gli stipendi di tutti gli amministratori, devolvendoli ai disoccupati».

«Ottima Squadra, meglio di così neanche in paradiso. E la lista dei consiglieri …?», chiedo ansioso.

«Bazzecole, basta uno squillo celestiale e ti schiero un esercito di santi».

«Eccezionale …! Ma a Terrasini come siete messi a parenti e a posti?».

Non ricevo risposta. Sento solo un frenetico battito d’ali.

LUI è scomparso.

Non ricordo altro!

Pungolin

mercoledì 12 gennaio 2011

LA CORRENTE “SCILIPOTA” SI È MOMENTANEAMENTE QUIETATA. I cittadini ne prendono atto

La conferma si è avuta nella serata di lunedì 11 gennaio nell’Aula consiliare di Palazzo la Grua: il contesto generale di questa parentesi amministrativa, opaco fin dai primi passi, ma che pure aveva lasciato ben sperare, giunge al suo epilogo osceno, comprovando in toto lo stadio più infimo raggiunto dal nostro ceto politico.

Da mesi ripetiamo (ci abbiamo perfino fatto un “blog”) che per vincere le elezioni (soprattutto da sindaco) sarà forse sufficiente essere ed apparire “persona perbene”; essere un buon professionista, andare a messa tutte le domeniche, ma per amministrare decentemente (soprattutto se ti manca la maggioranza), occorre innanzitutto il coraggio delle scelte politiche radicali (ancor prima che amministrative) da compiere nel momento giusto. Ma il coraggio (razionale) non nasce dal nulla: esso è il risultato della capacità di analisi, sintesi, fiuto, tempismo, insomma, tutte qualità (politiche) che il nostro ex sindaco Mommo Consiglio non ha, non aveva (e il coraggio della “scelta”, della decisione forte, non è detto che avrebbe dovuto necessariamente consistere nelle dimissioni anticipate dopo appena otto mesi/un anno dalla elezione).

E, invece, ha aperto la via dell’autoaccanimento terapeutico, con poderosi cocktail di furbizia, trasformismo, mercato e vanità, elevando a scienza l'inciucio, cioè portandolo a un tale livello mai prima raggiunto.

Sabato 8 gennaio abbiamo assistito al comizio nel corso del quale ha attaccato (nobilitato) il presidente del Consiglio per le innumerevoli inadempienze, come se il problema fosse il presidente Croce e non i manovratori occulti di sempre.

Oggi, e per il futuro, resta solo il danno incalcolabile inferto alla speranza nel “nuovo”.

Ora si riapre la “discesa in campo” di questo e di quello, il disgustoso scenario di un copione già troppe volte rappresentato. Siamo stanchi!

Ecco perché -lo ribadiamo- è necessario che alla prossima consultazione elettorale si vada in massa a votare, annullando la scheda con un chiaro NO che significa: BASTA A QUESTO SISTEMA MARCIO E CORROTTO, nell’attesa che emerga una nuova classe politica che lavori nell’esclusivo interesse del paese.

La Redazione di “Articolozero”