mercoledì 12 gennaio 2011

LA CORRENTE “SCILIPOTA” SI È MOMENTANEAMENTE QUIETATA. I cittadini ne prendono atto

La conferma si è avuta nella serata di lunedì 11 gennaio nell’Aula consiliare di Palazzo la Grua: il contesto generale di questa parentesi amministrativa, opaco fin dai primi passi, ma che pure aveva lasciato ben sperare, giunge al suo epilogo osceno, comprovando in toto lo stadio più infimo raggiunto dal nostro ceto politico.

Da mesi ripetiamo (ci abbiamo perfino fatto un “blog”) che per vincere le elezioni (soprattutto da sindaco) sarà forse sufficiente essere ed apparire “persona perbene”; essere un buon professionista, andare a messa tutte le domeniche, ma per amministrare decentemente (soprattutto se ti manca la maggioranza), occorre innanzitutto il coraggio delle scelte politiche radicali (ancor prima che amministrative) da compiere nel momento giusto. Ma il coraggio (razionale) non nasce dal nulla: esso è il risultato della capacità di analisi, sintesi, fiuto, tempismo, insomma, tutte qualità (politiche) che il nostro ex sindaco Mommo Consiglio non ha, non aveva (e il coraggio della “scelta”, della decisione forte, non è detto che avrebbe dovuto necessariamente consistere nelle dimissioni anticipate dopo appena otto mesi/un anno dalla elezione).

E, invece, ha aperto la via dell’autoaccanimento terapeutico, con poderosi cocktail di furbizia, trasformismo, mercato e vanità, elevando a scienza l'inciucio, cioè portandolo a un tale livello mai prima raggiunto.

Sabato 8 gennaio abbiamo assistito al comizio nel corso del quale ha attaccato (nobilitato) il presidente del Consiglio per le innumerevoli inadempienze, come se il problema fosse il presidente Croce e non i manovratori occulti di sempre.

Oggi, e per il futuro, resta solo il danno incalcolabile inferto alla speranza nel “nuovo”.

Ora si riapre la “discesa in campo” di questo e di quello, il disgustoso scenario di un copione già troppe volte rappresentato. Siamo stanchi!

Ecco perché -lo ribadiamo- è necessario che alla prossima consultazione elettorale si vada in massa a votare, annullando la scheda con un chiaro NO che significa: BASTA A QUESTO SISTEMA MARCIO E CORROTTO, nell’attesa che emerga una nuova classe politica che lavori nell’esclusivo interesse del paese.

La Redazione di “Articolozero”

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