lunedì 6 dicembre 2010

A proposito del mancato completamento del Canile comunale

MONDO CANE

Dopo avere appreso la notizia del taglio del finanziamento (da parte del Consiglio comunale) per il completamento del Ricovero del Cane Abbandonato, permettetemi di ribadire quel che alcuni di noi da tempo affermano a proposito del così detto ceto politico-amministrativo nostrano.

Quando, sull’onda della delusione e dell’indignazione, si decise di dar vita al blog “Articolo Zero”, non ci si era sbagliati. Infatti, all’onda emotiva, seguì, nel breve, la fase riflessiva avvalorata da molteplici atti concreti tanto da convincerci che nel nostro ambiente (forse sarà l’aria o l’acqua privatizzata che beviamo) nasce, vive, si moltiplica, prospera e (per fortuna) muore una particolare variante di homo administrator, un qualcosa, cioè, di geneticamente deviato.

Alcuni di noi, per paura di essere infettati, decisero di bere acqua bollita, di respirare con l’ausilio di bombole di ossigeno e di ritirarsi velocemente dall’attività politica diretta, ma non certo dal compito di osservare e commentare pubblicamente, diritto, questo, che nessuno può negarci.

Non abbiamo -quelle poche volte che se ne è ravvisata la necessità- lesinato aspre critiche al sindaco con le sue fluttuanti Giunte; un sindaco che ha tradito la speranza di quanti credevano in qualcosa di nuovo e di diverso rispetto al passato. Certo, il Consiglio comunale è quello che è, ma lui proprio per questo avrebbe dovuto avere il coraggio di trarne subito le conseguenze, intraprendendo altre strade. Certo non ci si aspettava chissà che, ma almeno un po’ di rispetto per se stesso, questo sì. E invece … il paese ne paga il conto in termini non solo economici.

Sul Consiglio comunale, nonostante nessuno, fin dall’inizio, s’era fatta alcuna illusione, eravamo stati rosi dal dubbio di chi si sarebbero dovuti gettare per primi a mare (senza salvagente): sindaco e Giunte varie, o consiglieri con presidente in testa? Ma dopo la recente Seduta consiliare (quella del taglio canino) la scelta è obbligata: tutti a mare in blocco e in un sol colpo (pazienza per l’inquinamento del Mediterraneo).

Dunque, per un misero ragionamento ritorsivo di infima lega (roba che neppure più i ragazzini farebbero), il Consiglio comunale nega l’ulteriore finanziamento per il completamento del Ricovero del Cane Abbandonato: un’opera minima, cioè, che andrebbe a vantaggio di tutti, cani in testa, anche se qualcuno potrebbe dire: “Ma come: è stato negato ad una famiglia umana un ricovero, e non lo si dovrebbe negare ai cani?”.

P.S.

Scusa mio caro nobile Cane se, nel titolo, ti ho associato al Mondo!

Pungolin